Linee Guida minori fuori famiglia

Le Linee guida sono dedicate a tutte quelle alunne e quegli alunni che si

trovano, per ragioni diverse, a volte in modo definitivo e talvolta solo

provvisoriamente, fuori dalla famiglia d’origine. Si tratta quindi di: bambine e

bambini, ragazze e ragazze che sono in affidamento familiare per difficoltà

della famiglia di origine a prendersi cura dei figli; alunne e alunni che sono

ospiti, provvisoriamente, nelle strutture dei sistemi di protezione (comunità

familiari, case famiglia, comunità educative, comunità sociosanitarie).

VI INVITIAMO A LEGGERLE !

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consulta anche “Linee Guida per il diritto allo Studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine”. Puoi richiederci il documento attraverso il nostro indirizzo mail per consultarlo o lo trovi facilmente in rete.

15 maggio – giornata contro il maltrattamento all’infanzia

Una via ai “Diritti dei Bambini” in ogni Comune del Veneto

15 maggio 2016

Seconda Giornata regionale contro il maltrattamento all’infanzia e all’adolescenza.

La legge italiana consente agli enti, alle associazioni ed ai cittadini in forma pubblica o privata di proporre alle amministrazioni comunali l’intitolazione di una nuova piazza, parco o via ad una persona o ad un evento. In genere le procedure, le modalità ed i criteri da seguire per l’intitolazione di una strada sono disciplinati dal regolamento sulla toponomastica comunale e sulla numerazione civica. Il regolamento può quindi variare in base al comune di appartenenza. I criteri quindi possono essere diversi e molteplici e possono richiedere che la denominazione sia conforme alla storia toponomastica della città, che rispetti l’identità culturale del Comune oppure che i toponimi abbiano uno stretto legame con l’identità e gli interessi della comunità locale.

www.unwelfareperiminori.org

Perplessità circa la proposta sull’AFFIDO “RAFFORZATO”

(in merito al possibile emendamento al Disegno di Legge sulle Unioni Civili – DdL Cirinnà) Le Associazioni e Reti di famiglie che in Italia si occupano di affido familiare esprimono le proprie perplessità circa la proposta dell’utilizzo dell’Affido “Rafforzato” in merito al possibile emendamento al Disegno di Legge sulle Unioni Civili (D.d.L. Cirinnà).
Tutta la legge 184/83, modificata con la legge 149/2001 ed integrata con legge 173/2015,
ha come elemento costitutivo, quello del “diritto del minore ad una famiglia”. Innanzitutto alla propria e quando questo non è possibile, per difficoltà temporanee, ad una famiglia affidataria preferibilmente con figli od a una persona singola, con l’obiettivo di rendere possibile il rientro nella propria famiglia. L’affido familiare è quindi un intervento di sostegno ad una famiglia in difficoltà, attraverso l’accoglienza temporanea del figlio da parte di un’altra famiglia o di una persona singola. Utilizzare il termine “affido rafforzato” per definire il rapporto di un adulto con il figlio del suo compagno/a, rischierebbe di generare confusione e di pregiudicare l’istituto dell’affidamento familiare, modificandone il significato e lo scopo, vanificando l’impegno di tanti genitori e associazioni.
Invitiamo il Parlamento ad affrontare in modo chiaro e senza ambiguità, le eventuali
modifiche alla legge sull’affido e sull’adozione, senza generare sovrapposizioni
improduttive se non dannose: le parole usate contano molto per dare senso e significato ai concetti e alle pratiche.

27 gennaio 2016

AIBI (Associazione Amici dei Bambini),
Ass. COMETA,
Ass. COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII,
Ass. FAMIGLIE PER L’ACCOGLIENZA,
Ass. NAZIONALE FAMIGLIE NUMEROSE,
BATYA (Associazione per l’Accoglienza, l’Affidamento e l’Adozione),
CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza),
Coordinamento CARE,
COREMI – FVG (Coordinamento Regionale Tutela Minori del Friuli Venezia Giulia),
PROGETTO FAMIGLIA (Federazione di enti no-profit per i minori e la famiglia),
UBI MINOR (Coordinamento Toscano per la tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi).