Archivio mensile:Aprile 2015

bambini in affido

Tutto quello che c’è da sapere per dare una famiglia a chi non ce l’ha

Nei primi anni di vita i bambini dipendono dagli adulti. Da loro ricevono non solo il sostentamento materiale e affettivo ma anche i codici per interpretare la vita e orientarsi all’interno di essa. Crescendo, il confronto con gli adulti è indispensabile agli adolescenti per prendere coscienza della propria identità, dei desideri e degli interessi. È a partire dalle loro proposte che riescono, spesso per contrapposizione, a individuare la propria voce.

Nel percorso di crescita, tutto è possibile, anche attraversare un’infanzia senza adulti di riferimento o al fianco di adulti non disponibili. Le risorse interiori di ognuno sono potenzialmente infinite e così la creatività per inventare vie di trasformazione. È’ possibile però anche custodire il benessere del minore e adoperarsi attivamente per garantirgli una crescita il più possibile equilibrata, intervenendo quando le condizioni domestiche in cui si trova lo stanno danneggiando. Questo manuale nasce con il convincimento che il minore abbia diritto a un’infanzia protetta e sicura. Secondo noi la famiglia, intesa come nucleo affettivo composto da una o più figure adulte stabili di riferimento, è il luogo più adatto a questo scopo. La famiglia d’origine lo rimane anche quando è imperfetta, perché il vincolo di sangue trasmette un nutrimento che supera le barriere della ragione. Quando però essa diviene lesiva, per motivi di cui può essere o meno responsabile, il rispetto del diritto del minore a un’infanzia equilibrata impone un intervento esterno. L’affidamento familiare si inserisce in questa fase offrendo un’opportunità preziosa per tutte le parti coinvolte. Per i genitori, che allontanati dal figlio hanno un tempo a disposizione per impegnarsi a risanare la situazione di disagio. Per i figli, che continuano a sperimentare la dimensione intima della famiglia in un contesto diverso da quello conosciuto, capace di dare loro sia il nutrimento affettivo necessario a contenere la sofferenza, sia spunti nuovi per uno sviluppo psicofisico armonioso. Abbiamo realizzato questo manuale cercando di cogliere e trasmettere lo spirito della normativa italiana sull’affidamento familiare, che è quello di mettere il minore al centro e di avvicinarsi alla sua famiglia per aiutarla a diventare o tornare a essere in grado di offrirgli un ambiente sano e nutriente. In quest’ottica,

gli affidatari si mettono a servizio di un progetto collettivo, con un atteggiamento di umiltà e gratuità che ha un valore incommensurabile. Le pagine che seguono analizzano l’istituto dal punto di vista delle diverse figure in esso coinvolte. Innanzitutto il minore e poi la sua famiglia. Seguono i servizi sociali, che coordinano i vari passaggi, gli affidatari, che operano nel quotidiano per il benessere del minore, e le associazioni, che garantiscono un supporto e un orientamento al delicato compito degli affidatari. Ogni voce è rafforzata da contributi di psicologi e testimonianze dirette. Infine, prima di presentare la normativa italiana sull’argomento, abbiamo preparato un capitolo di utilità pratica, dove abbiamo descritto alcuni strumenti per avvicinarsi al minore e sostenerlo nell’elaborazione del proprio vissuto attraverso il linguaggio, l’espressività corporea, il contatto fisico, la creatività, il gioco e la possibilità di ascoltare racconti a tema.

 

MICHELA REBELLATO

BARBARA PIANCA